Giovani talenti, magnifiche eccellenze
La Regione Toscana ha istituito la Festa della Toscana con la legge regionale 21 giugno 2001, n. 26 per ricordare l'abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre del 1786 (per la prima volta al mondo) ad opera del Granduca di Toscana, e per ribadire il proprio impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, elementi costitutivi dell'identità della Toscana. La Festa è celebrata con numerose iniziative che il Consiglio regionale, le Province e i Comuni, le associazioni e le istituzioni del territorio hanno organizzato e che coinvolgono ogni località della regione tra novembre e dicembre.
E’ un momento storico particolarmente grave quello che stiamo vivendo: violenze, ingiustizie, scontri etnici e religiosi, guerre. I più colpiti sono i deboli, i meno garantiti, i poveri di tutta la Terra. Eppure la ‘’Dichiarazione del Millennio’’ delle Nazioni Unite indica come obiettivi prioritari la necessità di un forte sviluppo economico, di un partenariato mondiale nel campo industriale e finanziario, delle tecnologie avanzate, dell’informazione, della comunicazione e della cultura.
Lo sviluppo è considerato lo strumento principale per raggiungere il primo di tutti gli obiettivi, quello di sradicare la povertà e la fame in tutto il mondo. Determinante è l’affermarsi di una visione complessiva in grado di investire non solo la produzione, ma gli ambiti dell’istruzione, dell’arte, della scienza, della ricerca e della cultura. Dobbiamo alimentare la ‘’visione positiva dello sviluppo’’ insieme a tutte le forze che rappresentano le istituzioni, i lavoratori, la società civile nel suo complesso.
Il punto chiave è una nuova classe dirigente di eccellenza, dove anche i giovani talenti possano diventare un fattore strategico per lo sviluppo e la competitività dentro la rete dei processi economici globali.
Principalmente a loro è dedicata la “Festa della Toscana” del 2007.
Tutti, e in primo luogo le istituzioni, sono chiamati a valorizzare l’esempio di coloro che hanno già raggiunto punte di eccellenza nel campo dell’industria, della scienza, del management, dell’arte, e che concorrono a sostenere una visione dello sviluppo fondata sul rispetto dei diritti della persona e sull’inviolabilità dei diritti umani.
Abbiamo istituito la ‘’Festa della Toscana” richiamando uno, anzi il primo dei diritti inalienabili dell’uomo, quello alla vita. Lo abbiamo fatto celebrando il 30 novembre di ogni anno il ricordo dell’abolizione della pena di morte e della tortura da parte della Toscana che, primo Stato al mondo, l’abolì il 30 novembre del 1786. Fu un atto di coraggio e di ingegno, di innovazione intellettuale, di esaltazione dello spirito solidaristico che dovrebbe muovere ogni azione umana.
Ecco perché quest’anno la Festa scommette sulla possibilità che l’ingegno, la creatività e l’innovazione nei vari campi della produzione, della ricerca e della cultura producano un salto di qualità ed aprano una stagione nuova per le donne e gli uomini del nostro mondo. Il nostro futuro, quello dei nostri territori, delle nostre libertà, dipende anche dalla capacità di investire in conoscenze permettendo alle giovani generazioni di valorizzare i propri talenti.
Dobbiamo puntare allo sviluppo dell’economia, dei diritti e della cultura per spezzare il circolo vizioso della discriminazione, della povertà e dell’esclusione, per quel mondo più giusto e civile al quale si sono votati tanti figli della nostra Toscana.
Claudio Martini
Presidente della Regione Toscana
Riccardo Nencini
Presidente del Consiglio regionale della Toscana