Arti, culture, futuro
La Regione Toscana ha istituito la Festa della Toscana con la legge regionale 21 giugno 2001, n. 26 per ricordare l'abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre del 1786 (per la prima volta al mondo) ad opera del Granduca di Toscana, e per ribadire il proprio impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, elementi costitutivi dell'identità della Toscana. La Festa è celebrata con numerose iniziative che il Consiglio regionale, le Province e i Comuni, le associazioni e le istituzioni del territorio hanno organizzato e che coinvolgono ogni località della regione tra novembre e dicembre.
La Festa compie dieci anni
I rappresentanti di 18 paesi che hanno abolito la pena di morte negli ultimi dieci anni giungeranno a Firenze per celebrare con noi il decennale della istituzione della Festa della Toscana. Non ci poteva essere un modo più efficace per ripercorrere questo periodo nel quale abbiamo lanciato al mondo il messaggio di civiltà e umanità che la Toscana, primo Stato al mondo, proclamò nel 1786: no alla pena di morte, no alla vendetta di Stato, all’occhio per occhio dente per dente, no alla violenza estrema sull’uomo, qualunque sia la colpa di cui possa essersi macchiato. Delegati governativi di alto livello verranno a spiegare come i loro Paesi si sono convinti ad eliminare quello che noi consideriamo un residuo di antica barbarie ed a festeggiare con noi la loro scelta di civiltà. Sarà un momento solenne che si aggiunge ai tanti eventi che abbiamo organizzato in questi anni e che hanno contribuito, due anni fa, all’approvazione della moratoria da parte dell’Assemblea generale dell’ Onu. Soprattutto un invito a non abbassare la guardia mentre regimi illiberali come quello iraniano, ma anche democrazie avanzate come quella di molti Stati americani, continuano a far funzionare la macchina della morte. Il decennale non è solo un’opportunità per tirare le somme. E’ soprattutto l’occasione per ricavare dalla nostra esperienza elementi sempre nuovi per costruire il futuro. Il senso del titolo che abbiamo dato quest’anno alla manifestazione – “Arti, culture, futuro” – è quello di un invito alla riflessione su come cambia la nostra identità ed il nostro modo di rappresentarci sulle prospettive con cui la Toscana guarda con serena determinazione al proprio futuro. Negli anni scorsi abbiamo messo al centro dell’attenzione il lavoro, il talento, il volontariato, l’Europa, vecchi e nuovi diritti dei cittadini. Vale a dire il patrimonio di valori ed il comune sentire che sono il fondamento di una comunità e che si esprimono nelle sue arti e nella sua cultura. Oggi questa comunità si apre sempre di più all’incontro con altri importanti contesti e tradizioni. Così il decennale della Festa diventa occasione di confronto con esponenti dell’arte contemporanea, ed opportunità d’incontro con altre culture, come quella giapponese, protagonista di alcuni degli appuntamenti della Festa. Portiamo con noi il frutto dell’esperienza delle edizioni precedenti. Una costante resta anche quest’anno: l’accento sulla necessità di proporre modelli di eccellenza e di innovazione virtuosa che ci aiutino ad affrontare le sfide future con la certezza di poter contare sulle grandi risorse della creatività toscana. Il Premio Vespucci, giunto alla sesta edizione, è un punto di riferimento importante per il nostro sistema economico, di cui, ogni anno, mette in luce la grande capacità di adeguarsi alle richieste del mercato. Così come i diversi premi – concorso per gli studenti confermano la capacità di mobilitare gli ingegni e di abituare i giovani alla leale competizione delle idee. Nei suoi dieci anni di vita la Festa ha conquistato un posto importante nella consapevolezza civica dei toscani: non è solo un appuntamento per mostrare ciò che di meglio sanno fare e pensare, ma è anche il loro biglietto da visita per il mondo. All’altezza delle sfide del terzo millennio
Claudio Martini
Presidente della Regione Toscana
Riccardo Nencini
Presidente del Consiglio regionale della Toscana