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Modernizzazione e riforme del Granduca Pietro Leopoldo con particolare riferimento all’istituzione delle comunità, alle bonifiche ed alle infrastrutture


La storia della Toscana e la Toscana di oggi, una terra che, nelle riforme illuminate del Granduca Pietro Leopoldo e nell’attualità più immediata, rivendica diritti e cultura. Il 30 novembre si celebra la Festa della Toscana, in ricordo dell’abolizione della pena capitale da parte del Granduca Pietro Leopoldo. Un sovrano alleato della libertà e del progresso, il primo nella storia a eliminare la pena di morte, ispirato dal celebre scritto di Cesare Beccaria. Era il 1764 quando Cesare Beccaria pubblicò il saggio dal titolo “Dei delitti e delle pene”. Il tema gli era stato suggerito dall’amico e mentore Pietro Verri, personalità centrale dell’Illuminismo lombardo, che proprio durante una delle famose riunioni nel suo palazzo propose al giovane milanese di scrivere un’opera contro la pena di morte. Il saggio venne stampato a Livorno per evitare problemi con la censura, e il successo fu immediato. La proposta dell’autore di abolire la tortura e la pena capitale si scagliava contro una pratica secolare. Nonostante le violente reazioni da parte dei conservatori, in breve tempo “Dei delitti e delle pene” divenne il testo più importante e diffuso dell'Illuminismo italiano. Fu il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo a fare di questo saggio la sua guida spirituale, seguendo alla lettera i precetti del Beccaria. E così, dopo oltre vent'anni di studio insieme ai suoi consiglieri, il 30 novembre del 1786 Leopoldo riformò il codice penale, abolendo la pena di morte e la pratica della tortura. Il Granducato di Toscana fu così il primo stato al mondo ad eliminare, in un colpo solo, residuati dell'epoca medioevale, come il delitto di lesa maestà, la tortura e la pena di morte. Nella città di Firenze, in seguito all'emanazione del Codice leopoldino, patiboli e strumenti di tortura vennero bruciati in un falò appiccato di fronte a palazzo del Bargello. La Festa della Toscana, che si celebra ogni anno il 30 novembre, è stata istituita nel 2000 dal Consiglio Regionale per ricordare questo evento straordinario, riconfermando l’impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia con numerosi eventi e incontri su tutto il territorio. L’edizione 2016 della ricorrenza è dedicata alla “Modernizzazione e riforme dall’età del Granduca Pietro Leopoldo con particolare riferimento all’istituzione delle comunità, alle bonifiche ed alle infrastrutture”.

Eugenio Giani
Presidente del Consiglio regionale della Toscana 


Palazzo Aperto

30 novembre


Stati Generali sull'Identità toscana
 

Contenuto aggiornato al 3 maggio 2018