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Firenze, Chiesa di S. Felice in Piazza Pierfrancesco Foschi, Maestro di Serumido, Rossello di Jacopo Franchi, Baccio D'Agnolo, Ancona dei Bini

 

L'ancona è composta da diversi dipinti su tavola, inseriti in una monumentale cornice architettonica, provvista di predella. Al centro vi è la Madonna dell'Umiltà di Rossello di Jacopo Franchi; lateralmente i Santi Pietro e Bernardo attribuiti a Pier Francesco Foschi. Il Cristo in pietà fra due angeli posto al di sotto della Madonna e la predella con diverse scene (Martirio di San Pietro, Annunciazione, Apparizione della Vergine a San Bernardo) sono stati assegnati all'anonimo Maestro di Serumido. La  cornice è opera di Baccio d'Agnolo. La pala venne eseguita per l'altare maggiore dell'Oratorio di San Sebastiano di via Romana a Firenze, per riquadrare l'immagine della Madonna dell'Umiltà particolarmente venerata, grazie al mecenatismo di Bernardo di Piero Bini (Firenze 1461-1548), uomo di fiducia di Leone X de' Medici e amministratore per il Papa dei fondi relativi alla costruzione del nuovo San Pietro. Bernardo Bini, di adozione romana, rientrò a Firenze nel 1521 e di lì a poco commissionò l'ancona, databile ante 1525 in relazione al chiusino tombale murato nel pavimento dell'Oratorio di San Sebastiano. La pala si configura come una delle più complesse macchine d'altare eseguite in quel periodo.
L'ancona dei Bini è stata restaurata probabilmente negli anni trenta del 900. I dipinti che la compongono hanno perduto l'antica vernice e presentano una verniciatura ingiallita che lascia intravedere sottostanti zone abrase e  ritocchi pittorici alterati. La cornice presenta numerosi fori di tarlo, sollevamenti e perdite di frammenti di doratura.
L'intervento di restauro prevede la disinfestazione delle tavole e della cornice, quindi il risanamento del supporto e la revisione delle traverse. A queste operazioni seguiranno la fermatura del colore e la pulitura; infine la stuccatura, il restauro pittorico e la verniciatura finale.

Costo preventivato del restauro £ 40 milioni.