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Pistoia, Chiesa S. Francesco, Alessandro Allori, Resurrezione di Lazzaro

 

La grande pala dell’Allori è collocata su un altare della parete sinistra della chiesa di San Francesco al Prato a Pistoia. La chiesa, già dell’Ordine Francescano, divenne di proprietà del Comune di Pistoia dopo il 1866 ma sin dal 1879 è affidata alle cure dei Padri Minori Conventuali dell’Ordine Francescano. Il complesso raccoglie opere importanti per la storia artistica non solo pistoiese: sono noti i grandi cicli affrescati del Trecento che l’adornano ma anche il periodo della Controriforma lasciò opere notevoli. La monumentale pala di Alessandro Allori si presenta di interesse per la sua qualità artistica, per la presenza della data e della firma, per la sua committenza e infine per il significativo e documentato rapporto che la rende rappresentativa degli scambi culturali tra Pistoia e Firenze. Il dipinto con la Resurrezione di Lazzaro venne commissionato nel 1594 da Alessandro Sozzifanti, membro di una famiglia pistoiese che nella seconda metà del Cinquecento acquistò maggior potere e ricchezza grazie ad un’intelligente politica patrimoniale e anche al rapporto diretto e amichevole con la famiglia dei Medici. Per ornare il loro altare innalzato nella chiesa francescana di Pistoia, i Sozzifanti scelsero dunque un artista fiorentino caro ai Medici, Alessandro Allori che allora era al culmine della carriera e a capo di una delle tre principali botteghe artistiche fiorentine, come ricorda Giorgio Vasari. L’opera illustra uno dei più celebri miracoli di Cristo. In primo piano due figure costituiscono l’importante legame storico con la committenza e con la città di Pistoia: a destra un raffinato ritratto di  sapore fiammingo del priore Alessandro Sozzifanti; inginocchiato dinanzi a Lazzaro sta San Jacopo, il santo protettore di Pistoia. Sulla lastra del sarcofago si legge l’iscrizione: O NOBLISS. A PISTORIENSIUM CIVITAS ALEXANDER BRONZINIUS CHRISTOPHORI ALLORI FILIUS CIVIS FLORENTINUS PINGEBAT AN.S.N. MDLXXXXIV, dedica e presentazione dell’artista, che continua a dichiararsi figlio e allievo del Bronzino. La qualità del disegno e la finezza coloristica caratterizzano la pala Sozzifanti come una delle più interessanti della produzione dell’Allori. Le condizioni di conservazione del dipinto sono cattive per i sollevamenti di colore della superficie che mettono a rischio l’adesione del film pittorico. Presenti bruciature di candele, alterazioni del colore, zone con ridipinture. Il restauro, che prevede il consolidamento e la fermatura degli strati pittorici, la pulitura della superficie pittorica, nonchè le fasi finali di stuccatura e restauro estetico, potrà consentire anche il controllo e la revisione del supporto ligneo e delle traverse oltre alla manutenzione della cornice.

Costo preventivato del restauro £ 45 milioni.