Francesco Palla
La morte di Francesco Palla è stata una notizia sconvolgente per tutti quelli che lo conoscevano. Arrivata dalla Svizzera, dove si era recato per una riunione dell’European Astronomical Society, ha raggiunto tutti i suoi amici e colleghi italiani e stranieri, suscitando commozione e partecipazione.
Francesco Palla si era distinto per la sua attività di ricerca nel campo dello studio della materia interstellare, il processo di formazione delle stelle e dei pianeti nei suoi aspetti sia teorici che osservativi. Eclettico e con un’ampia conoscenza della fisica, ha studiato anche l’origine delle molecole nell’universo primordiale.
Dopo aver compiuto i suoi studi a Roma, dove era nato nel 1954, Francesco si trasferì alla Cornell University ad Ithaca. In quegli anni c’era una forte collaborazione tra Arcetri e questa università nata negli anni ’60 dalla fruttuosa collaborazione sulle pulsar tra Franco Pacini e Tommy Gold. Dopo Cornell la sua vita professionale si è svolta tutta ad Arcetri.
Una delle più grandi imprese di Francesco è stata la scrittura del suo famoso libro The Formation of Stars insieme al suo amico e collega Steve Stahler della University of California di Berkeley. La preparazione di questo libro ha richiesto 10 anni e ha comportato la raccolta di una quantità enorme di informazioni e di tutti i più importanti risultati ottenuti in questo settore fino al 2003.
Dal 2011 Francesco Palla ha fatto parte del Board della dell’European Astronomical Society, di cui avrebbe dovuto diventare il presidente. Era anche Editor-in-Chief della rivista The Astronomy and Astrophysics Review.
Era una persona di vasti interessi culturali che spaziavano tra arte, musica, cinema, e letteratura. In arte, per esempio, amava e conosceva bene i tesori rinascimentali di Firenze, ma era affascinato anche da opere moderne. Faceva parte dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, la più antica accademia al mondo, di cui era vicepresidente della classe di discipline umanistiche e scienze.
Francesco amava molto la ricerca storica, in particolare su Galileo. Alcuni anni fa insieme con altri colleghi, aveva realizzato una replica esatta, dal punto di vista ottico, di uno dei cannocchiali di Galileo conservati al Museo Galileo di Firenze. Fu un’esperienza memorabile per tutti noi all’Osservatorio vedere i crateri della luna e i satelliti di Giove proprio come li aveva visti e disegnati Galileo quattro secoli fa.
I suoi stretti legami con Galileo e con la ricerca a Firenze hanno fatto si che sposasse con entusiasmo la creazione della rivista Il Colle di Galileo, di cui è stato tra i fondatori e i sostenitori più convinti e attenti.
Francesco è noto al pubblico soprattutto per la sua incessante attività di comunicazione della scienza; era un ottimo comunicatore e un insegnante molto apprezzato. Negli ultimi anni aveva organizzato seguitissimi corsi di astronomia.
Daniele Galli, Filippo Mannucci