Il popolo toscano - riformisti 2020 - 25 novembre 2014
LETTERA APERTA DELLA CAPOGRUPPO REGIONALE MARTA GAZZARRI SUL PROBLEMA DEI TOSSICODIPENDENTI NELLE CARCERI IN RELAZIONE AL SUICIDIO A SOLLICCIANO
Delle carceri si parla. Se ne parla spesso dopo l’evento tragico di turno. Se ne parla, a volte, in maniera ridondante. Spesso si attribuiscono in maniera semplicistica i problemi al mero dramma del sovraffollamento. Ci sono troppi pochi agenti penitenziari, certo questo è un dato importante. Ci sono troppi detenuti per strutture al collasso. Sono osservazioni che faccio da anni, dopo ogni visita alla struttura del caso. Oggi, dopo l’ennesimo caso di suicidio a Sollicciano, mi sento di parlare di carceri in un modo diverso. Chi è morto, vittima di un sistema che ha le sue lacune e che ha dimostrato essere inadeguato a garantire i diritti dei reclusi, non doveva stare lì. Chi ha perso la vita, troppo giovane, in un sabato qualunque impiccandosi nella sua cella, era un tossicodipendente. Occorre un piano straordinario per far uscire i tossicodipendenti non in comunità terapeutiche, ma in comunità di vita. Occorre ripensare responsabilmente alla depenalizzazione dei consumi perche le nostre carceri sono piene di tossicodipendenti e anche di consumatori, condannati per detenzioni di pochi spinelli. Dobbiamo farlo con urgenza ridefinendo in maniera concreta le pene e gli spazi per espiarle queste pene. La politica ha il compito di vigilare sulla salvaguardia dei diritti fondamentali dei detenuti, troppo spesso disattesi da una legislazione lenta e da un' impostazione rigida che decide di non seguire l’esempio positivo che viene da altri paesi europei. Mi auguro che si accelleri su una seria riforma del sistema detentivo e delle pene e che lo si faccia adesso, prima che possa consumarsi l’ennesima morte annunciata.
Marta Gazzarri
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