Cenerini Vanni
La Donna
2015
Tipologia: statua
Materia e tecnica: statua plexiglass
Misura: cm 150x50x60
Anno di acquisizione: 2015
La Donna di Vanni Cenerini rappresenta un approdo ragionato e coerente entro un percorso stilistico in continua crescita ma con dei solidi punti di riferimento. La predilezione per il figurativo insieme alla sperimentazione di nuovi materiali, in questo caso il plexiglas, offrono un’immagine universale e al contempo tutta particolare del genere femminile.
Forme essenziali, pure, sintetiche vengono definite e personalizzate attraverso un materiale versatile e dagli esiti rivoluzionari. Il volto, in plexiglass trasparente, potrebbe essere quello di una donna qualunque; non mostra segni del tempo, né smorfie o espressioni. É invece il suo abito, che nel farsi struttura portante, quasi si trattasse del tronco per un albero, acquista nella sua lavorazione, verità e sostanza.
L’artista non affida difatti all‘espressività del volto o degli arti – completamente trattenuti e inglobati dalla veste – il suo messaggio. Ciò che lo interessa è la storia intricata e personale leggibile nella fitta trama del suo abito, fatto di informazioni genetiche, incontri e separazioni, a rendere ciascuna donna unica e irripetibile. É lì che il tempo opera, sommando le esperienze e lasciando traccia di sé.
Esposta in occasione della rassegna intitolata Immaginario epico (Firenze, Palazzo Panciatichi: 22 dicembre 2014 - 9 gennaio 2015), la Donna di Vanni Cenerini si legge d’un fiato con la Nascita dell’Io, in cui il tema delle relazioni fa da padrone, con il Busto, in cui un corpo senza testa né arti diventa protagonista assoluto, con lo Scriba dove l’abito assume per contro i caratteri di una “maschera“ sociale ufficiale, e soprattutto con Trame in cui l’artista sperimenta la lavorazione del plexiglass recuperando e rinnovando il tema dei legami e delle relazioni.
Se l‘inesauribile rapporto tra l’uomo, la natura e la società, tanto caro a Cenerini, riconduce agli esiti maturi di Giuliano Vangi, il richiamo figurativo, incentrato su forme sintetiche e volumi essenziali rimanda puntualmente allo stile di Arturo Martini.
Nella sua universalità di lettura, la Donna di Cenerini, percorsa da una fitta trama di intrecci unici e irripetibili, illumina le singolarità di ognuno. Ma non è il volto, in plexiglas trasparente, a recare i segni del vissuto, bensì il corpo a diventare paziente e denso depositario di ogni esperienza