Sicoli Antonella
Terzo Cielo
2006
Tipologia: quadro
Materia e tecnica: giada antica di scavo, oro 18 k
Anno di acquisizione: 2011
Ho usato questo pezzo per la straordinaria pulizia estetica e per il colore soffuso e opaco, ora penso che è quasi metafora di una lacerazione che è comune alle nostre vite, questo “PI” smembrato e un terzo di cielo che non si ricomporrà mai.
Il bracciale è un pezzo unico, lavorato a mano in oro 18 kt e include una giada che è perfettamente il terzo di un disco rituale chiamato “PI”, il cui ideogramma sta per ‘cielo’ in senso lato e simboleggia la trascendenza, ciò che può legare l’immanenza alla trascendenza, l’unione tra la terra e il cielo. È, dunque, un simbolo importante perché racchiude ciò che nell’uomo anela allo spirituale. In questo caso i tre settori di giada che formavano il “PI” erano uniti da fili d’argento posti in una sepoltura a propriziare tale unione. Il pregio di questa giada è la sottile lavorazione che ne esalta la trasparenza naturale molto apprezzata dalla cultura cinese. I “PI” venivano posti nelle tombe in molti esemplari di varie misure. Nelle sepolture di rango se ne trovano anche centinaia di pezzi a coprire interamente il corpo del defunto.
L’opera è stata esposta alla mostra di personale “S’io fossi terra”, Consiglio regionale della Toscana, 20-27 gennaio 2006.
Giovanna M. Carli, da Opere d'arte della collezione regionale. Catalogo delle donazioni e delle opere in comodato, Vol. III, 2006