P.d.L. n. 459. Bilancio
di previsione per lanno 1999.
P.d.L. n. 461 Disposizioni finanziarie per il finanziamento
di provvedimenti di spesa per il periodo
1999-2001.
OSSERVAZIONI
1. In merito alla proposta di bilancio
previsionale per lanno 1999, il Consiglio delle Autonomie
locali esprime in primo luogo apprezzamento per la capacità
dimostrata dalla Regione di reperire significative risorse libere,
senza aumenti fiscali, o tariffari, attraverso la rinegoziazione
dellindebitamento alle attuali e più favorevoli condizioni
di mercato nonché tramite la prosecuzione e laccelerazione
delle dismissioni patrimoniali. Questo apprezzamento non può
essere peraltro disgiunto dal rilievo (più diffusamente espresso
al successivo punto 4) che gran parte delle economie realizzate
sul bilancio regionale derivano di fatto dal trasferimento di oneri
ai bilanci comunali e provinciali (trasferimenti di funzioni; sanità;
servizi sociali; etc.).
2. Un secondo elemento da rilevare
con particolare positività nella complessiva impostazione
della manovra, è costituito dal ruolo crescente che è
riconosciuto alla programmazione dal basso, nei suoi vari strumenti
operativi, in sintonia con il processo di riassetto delle funzioni
amministrative attualmente in corso, per una piena attuazione del
principio di sussidiarietà.
3. In questo positivo quadro dinsieme
emergono tuttavia elementi che il Consiglio delle
Autonomie locali rileva con preoccupazione e che vengono qui di
seguito specificati.
4. Lattuale meccanismo di valutazione
degli oneri aggiuntivi inerenti allesercizio delle funzioni
attribuite agli enti locali non risulta adeguato a coprire effettivamente
e tempestivamente gli oneri reali a carico degli enti. In un quadro
di accentuata attribuzione di funzioni, che sul piano istituzionale
non può che essere valutato positivamente, gli oneri complessivi
di esercizio per linsieme delle funzioni trasferite vengono
a gravare sugli enti in misura ormai insostenibile, a fronte di
bilanci che mantengono una elevatissima rigidità.
Occorre infatti considerare che, al di là dellattribuzione
delle risorse direttamente
corrispondenti alle funzioni conferite (che nel caso delle leggi
attuative del d.lgs. n. 112/1998 costituiscono condizione stessa
per la vigenza dei conferimenti) i trasferimenti di competenze comportano
molteplici funzioni connesse per le quali, e per i cui oneri, attualmente
non è riconosciuta alcuna copertura finanziaria.
Si pensi, ad esempio, ai rilevanti oneri inerenti allattuazione
dei programmi comunitari
(organizzazione, assistenza, controllo) nelle materie attribuite
agli enti locali, materie che, nella prossima prospettiva di attuazione
delle leggi di esecuzione della Bassanini, non saranno
più limitate ai settori dellagricoltura e della formazione
professionale ma si estenderanno a tutte le attività economiche
e produttive.
Si pensi ancora alle numerose leggi e leggine regionali che attribuiscono
agli enti singole
funzioni, anche di rilievo, che restano al di fuori del meccanismo
di valutazione degli oneri (per citare un caso recente: le funzioni
di controllo sulle cooperative edilizie attribuite ai comuni dalla
legge di scioglimento delle ATER).
E questo un punto cruciale
dei rapporti tra Regione ed enti locali.
Non è materialmente sostenibile
né politicamente accettabile da parte delle autonomie locali
una riforma dellamministrazione che scarichi sui loro fragili
bilanci oneri ulteriori.
Il Consiglio delle Autonomie locali chiede alla Regione di manifestare
un immediato impegno
in tal senso e si riserva di valutare alla luce di questo impegno
i successivi atti di
programmazione finanziaria regionale.
5. In una fase come lattuale,
caratterizzata da un processo di riforma amministrativa nel segno
della sussidiarietà, è gravemente carente nel bilancio
regionale lincentivazione alla gestione associata delle funzioni,
in particolare da parte dei Comuni minori.
Uno sforzo di investimento in questo senso appare necessario per
realizzare economie gestionali e per assicurare un adeguato esercizio
delle funzioni .
Si ricorda che la normativa regionale di attuazione del d.lgs. n.
112/1998 valorizza
espressamente il principio della gestione associata, lindividuazione
dei livelli ottimali,
lorganizzazione degli sportelli unici.
6. E presente nel bilancio
un impegno nei confronti delle zone montane. E un elemento
da
rilevare con favore ma che risulta inadeguato rispetto allentità
dei problemi di queste zone che, per la loro conformazione e per
la crescente anzianità media della popolazione residente,
hanno una dinamica esponenziale degli oneri sociali e sanitari.
La drammatica dimensione del fenomeno non è assunta con misure
adeguate e specifiche.
7. Più in generale, non risulta
complessivamente riconosciuto il ruolo svolto dai Comuni in
quellambito della spesa sociale che ha sempre più assorbito
oneri di origine sanitaria,
contribuendo in maniera significativa a sostenere la difficile situazione
della sanità pubblica.
Gli enti locali non intendono sottrarsi al loro impegno in questo
settore ma non accettano di veder realizzate a loro carico, senza
altro ritorno, economie della spesa sanitaria.
8. Sul rilevante tema della scuola
non statale il Consiglio delle Autonomie locali prende atto della
scelta politica compiuta dalla Regione di uno stanziamento a favore
della scuola privata che, comè stato illustrato, dovrà
realizzarsi mediante contributi alle famiglie.
Si rileva però la carenza di interventi a favore della scuola
(non statale) comunale per linfanzia.
9. Nel rilevare positivamente la
previsione di sostegni per i trasporti locali a domanda debole,
si attende di poter valutare i criteri, ancora non definiti, per
lattuazione di tali misure. A tal fine il Consiglio delle
Autonomie locali chiede che tra detti criteri sia espressamente
previsto emendando in tal senso lart. 3, comma 2, della
P.d.L. n. 461 che lintervento finanziario disposto
a favore delle aree a domanda debole operi a favore non solo delle
aziende di trasporto ma anche dei Comuni che dispongono interventi
esterni ai bacini provinciali.
10. Si rileva, infine, negativamente
il fatto che nessuna previsione è stata effettuata in ordine
alle spese di funzionamento di questo Consiglio delle Autonomie,
con particolare riferimento agli oneri di spostamento dei consiglieri.
La carenza della legge istitutiva a questo riguardo determina una
situazione di difficoltà e di disagio che si chiede di risolvere.
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