Festa della Toscana: i Lorena vanno in scena a palazzo del Pegaso
Questa mattina la rappresentazione teatrale che ha concluso la Caccia al tesoro tra arte, storia e teatro per le vie della Firenze lorenese. E’ intervenuto il presidente Giani
17 marzo 2018
Firenze – Il presidente del Consiglio regionale,
Eugenio Giani, ha accolto questa mattina il pubblico che a palazzo del Pegaso ha assistito alla piece teatrale
A spasso coi Lorena, performance appositamente scritta da
Marco Papeschi e ‘premio’ della “Caccia al tesoro tra arte, storia e teatro”. “Oggi il Consiglio regionale ospita un’iniziativa un po’ diversa”, ha commentato Giani introducendo l’appuntamento che ha concluso “la caccia al tesoro che si è svolta per le vie cittadine ritrovando luoghi simbolo della storia dei Lorena”, un percorso per le strade di Firenze tra storia e monumenti ideata da
Stefania Vasetti.
L’evento è stato organizzato nell’ambito della Festa della Toscana 2017, dedicata ai Lorena appunto, dall’Associazione culturale Legamidarte con la compartecipazione del Consiglio regionale. Cinque scene ricostruite con attori in costume d’epoca per raccontare episodi ed eventi storici ‘realmente accaduti’, in alcuni casi nelle stesse stanze di palazzo del Pegaso allora palazzo Covoni.
La performance ha avuto inizio sulle scale dell’entrata al palazzo in via Cavour 2, si è poi snodata nella galleria degli Affreschi, in sala Barile, nella sala dei Gigli e quindi in sala Gonfalone. Un ‘percorso lorenese’ dentro il palazzo del Consiglio regionale, dove a beneficio del pubblico sono state ricostruite ‘scene d’interni’ e rappresentati i dialoghi tra Ferdinando III e l’ingegner Vittorio Fossombroni, all’epoca impegnato nelle bonifiche in Toscana per conto del Granduca; del Granduca con Marco Covoni, anziano padrone di casa afflitto dalla mancanza di discendenti e interessato ad adottare il figlio di Arianna Pandolfini, Filippo, colto in sala Barile mentre manifesta alla madre tutta la sua contrarietà. Fino all’incontro del Granduca e di sua moglie, Luisa di Borbone con il giovane Napoleone Bonaparte – avvenuto nella realtà a palazzo Pitti -, all’epoca generale che stava conquistando l’Italia. A concludere la rappresentazione, in sala Gonfalone, le note del violoncello di Ferdinando III, uno Stradivari, protagonista del ‘mistero’ che ha accompagnato la piece e solcato la storia: scomparve, infatti, e non è mai stato ritrovato. (Cam)
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