Forza Italia - 3 marzo 2015
Riorganizzazione sanità toscana, Mugnai (Fi) in aula ribatte alla giunta: «La vostra riforma è un refuso della politica. I fatti vi smentiscono»
Il Vicepresidente della Comm. sanità intervenuto poco fa in Consiglio regionale
«La vostra proposta di legge di riforma del sistema sanitario regionale è un refuso della politica, dove si asseriscono verità smentite dalla realtà quotidiana e si fanno passare per tagli alla governance semplici cambi di etichette e di profili contrattuali. Per poi alla fine fare che? Ridurre il personale sanitario e sforbiciare ancora servizi già oggi ridotti all’osso». Ecco uno dei passaggi chiave dell’intervento con cui il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI) ha ribattuto alla comunicazione appena esposta in aula dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni in luogo del previsto presidente Enrico Rossi.
Critico, Mugnai, lo è sempre stato. Oggi, è partito dal metodo: «Abbiamo appreso di questa comunicazione leggendo l’ordine del giorno della seduta, e prendiamo atto che doveva essere esposta da Rossi e invece ecco qui Marroni. Ok, cogliamo l’aspetto positivo con l’occasione di confronto, sempre opportuno, che questo momento rappresenta come momento di verità. E voi ne dite, di cose che sostenete essere verità. Ma io, tra le tante che ho sentito enunciare da Marroni, non so quante in realtà lo siano. Secondo voi non era vero quando il governo tolse la Toscana dalla rosa della cinque benchmark, cosa che è, ma oggi vi risulta vero che si certifica che la Regione Toscana in ambito sanitario sia la migliore in assoluto. Beh, permettetemi di avere qualche dubbio, anche solo per scaramanzia data la materia delicata. Voglio dire: al di là di chi fa le classifiche, poi c’è la verità dei cittadini che, come un termometro vivente, misurano quotidianamente la gradazione di qualità della sanità toscana. E loro ci dicono che qui non siamo affatto nel Bengodi come voi dite: le criticità ci sono eccome, basti pensare alle liste d’attesa. E voi che fate? Create un Cup di secondo livello con una vostra agendina personale? Ma via… e quanto accaduto con l’influenza? Tutti gli anni i pronto soccorso toscani si intasano di cittadini costretti a attese di ore sulle lettighe: non pensate – ha incalzato il Vicepresidente della Commissione sanità – che questi problemi dipendano dalla mancanza di posti letto nei reparti? Dopo anni che voi stressate il sistema con predicozzi sull’appropriatezza, mancano i posti letto; e i pronto soccorso si intasano».
Dall’organizzazione dei servizi, Mugnai è passato a esaminare il fronte del riassetto della governance: «Voi parlate di una riforma epocale della sanità. Io sono dell’avviso che prima di chiedere sacrifici ai cittadini si dovrebbe metter mano al taglio di apparati e burocrazie, dunque di poltrone. Ma qui… che si taglia? I direttori generali cambiano nome ma restano pari pari. Poi c’è la nuova figura del coordinatore d’area vasta che avrà il compito di ‘creare l’amalgama’. Si mandano via i direttori amministrativo e sanitario? In apparenza, perché la legge prevede che i direttori generali possono dotarsi di staff e dunque rieccoli rientrare dalla finestra. Insomma, i tagli alle poltrone stentano a fare massa critica. Ammettete che il grosso del risparmio deriverà dal taglio dei dipendenti che voi definite esuberi. Io vi dico una verità che sta agli atti: in questi mesi dove tutti in Toscana stanno parlando di questi temi, i direttori generali e i commissari sono scatenati nel dare incarichi senza concorso, in regime di 15septies, per dare qualche premio a chi in questi anni ha lavorato per la causa: Grosseto, Lucca, Firenze, a Prato si è dato un incarico di formatore sul tema del’anticorruzione ad una persona condannata dalla Corte dei Conti… sono cose segnalate dai revisori alla corte dei conti direttamente, non cose che sosteniamo noi per picca eh. Per di più, aziende che hanno vita fino a fine 2015, danno incarichi fino al 2018. Questi sono gli sprechi. Anche perché sovente si mandano i professionisti in pensione, come vi accingete a fare, e poi si riassumono con incarico nominale, ai sensi dell’articolo 15septies del D.Lgs. 502/1992, come spero non vi accingiate a fare ma la consuetudine parla chiaro. Il sistema sanitario deve servire a dare risposte sanitarie ai cittadini, non risposte politiche e quindi spesso clientelari a qualcuno».
«Vi riempite la bocca della parola territorio: ma sul territorio non c’è niente. Il territorio, negli anni, non è stato attrezzato. Si aprono case della salute e dentro, ad oggi, non ci si fa nemmeno una diagnostica primaria. E poi si punta l’indice sul povero cittadino che va al pronto soccorso: ma dove deve andare? Al cup la prenotazione non gliela prendono, nelle case della salute non si fa nulla… Dove deve andare?»
«Ora voi farete passare le elezioni e poi taglierete posti letto e servizi. Vi ricordo che noi coi posti letto siamo già sotto la soglia fissata dal decreto Balduzzi, e i piccoli ospedali, che voi dite “non li chiudiamo” con tanto di punti esclamativi, li avete di fatto già chiusi sottraendogli competenze. Sfogliate i quotidiani di cronaca locale: non passa giorno senza manciate di segnalazioni sui disservizi in sanità. Non sarà mica solo la minoranza, evidentemente, eh? Il punto è che la sfida lanciata in tv da Rossi, per altro inizialmente fuori normativa come noi dicevamo, ormai è una sfida persa. Persa. In questi cinque anni – ha ricordato Mugnai – in commissione sanità abbiamo visto una quantità di atti: non ho memoria di nessuna proposta di legge che abbia ottenuto tanto dissenso da parte degli operatori, degli uffici giuridici del consiglio regionale, dei sindaci… questa è una legge mal fatta. Un refuso della politica».
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