Forza Italia - 24 febbraio 2015
Tra Arezzo e Siena via al teleconsulto (ma il software c’era dal 2011); Mugnai (FI): «Anziché pensare al bene della gente si punta al tornaconto elettorale per cose che potevano esser fatte prima»
Il Vicepresidente della Commissione sanità ricorda le sue interrogazioni: «Tutte rimaste senza risposta. E a tre mesi dalle regionali arriva il servizio»
Il teleconsulto c’è: evviva. Prende il via oggi tra Arezzo e Siena il servizio che consente ai medici delle due località di valutare un referto senza doverselo far arrivare via corriere o mandando su e giù un’ambulanza. Era ora. Già dal 2013 il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana Stefano Mugnai (Fi) presentava interrogazioni senza ottenere risposta: «Sì perché il software – spiega Mugnai – era a disposizione già dal 2011: pagato e installato. Non si capiva come mai il servizio non venisse attivato. I medici sollecitavano senza esito, e allora tentai io di far breccia per le vie istituzionali. Nulla. Tutti zitti. Intanto corrieri e ambulanze continuavano a spupazzarsi referti dall’uno all’altro ospedale, dall’uno all’altro specialista. Fino ad oggi».
Ora, osserva Mugnai: davvero non si poteva provvedere prima? Davvero è stato necessario utilizzare per tutto questo tempo mezzi su gomma per trasportare a volte anche un solo foglio di carta, o una sola lastra? Possibile? «L’impressione è che si sia alle solite, ovvero che una volta di più si sia pensato meno al bene dei cittadini e più al tornaconto elettorale, dato che col software fermo fin dal 2011 a far la muffa digitale si è aspettato ad attivare il servizio tre mesi prima delle elezioni regionali. Quando si dice il caso…»
La prima interrogazione, Mugnai la presentò nel febbraio 2011 dopo aver scoperto che il sistema di telerefertazione era previsto già da mo’, e che secondo la pianificazione regionale doveva esser pronto già in quel momento lì. E allora? Perché tutto quel ritardo? Nessuno rispose, malgrado le sollecitazioni. Nel 2013, quindi, il Vicepresidente della Commissione sanità tornò alla carica con una nuova interrogazione in cui a quel punto chiedeva lumi sul ritardo tanto del sistema di teleconsulto, tanto della risposta alla sua interrogazione precedente. Nulla: come dire ai muri.
Oggi, infine, la Asl 8 comunica l’avvenuto varo del servizio: «Ovvio, la telerefertazione serviva prima e serve adesso, per cui siamo contenti che da oggi questa procedura digitalizzata sia resa possibile. Resta l’amarezza per un ritardo inspiegato che ha penalizzato per anni i cittadini e i medici e che si è magicamente risolto adesso che mancano tre mesi alle elezioni regionali, come se tutto, salute compresa, potesse piegarsi alle logiche del consenso. Peccato, non ci piace».
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