Gruppo Misto - 11 novembre 2014
ALLUVIONE CARRARA. CIUCCHI (PSI): DAL TENTATIVO DI LINCIAGGIO AL SINDACO, ALL’OCCUPAZIONE DELLE ISTITUZIONI. ASSORDANTE IL SILENZIO DEI VERTICI DI GOVERNO, REGIONE E ANCI
“Nella tragedia che ha colpito la sua città, un Sindaco che non scappa e si mostra alla piazza che protesta per un confronto civile, viene affrontato da squadristi, fascisti ed estremisti che mettendosi alla testa degli alluvionati, gli lanciano sassi, sfondano l’esiguo cordone di polizia, entrano nel palazzo civico dandosi alla “caccia all’uomo” in un tentativo di linciaggio e occupano l’aula consiliare dove ancora stazionano, avrebbe dovuto ricevere almeno, una parola di solidarietà dai massimi vertici del Governo nazionale e regionale e dal Presidente dell’Associazione Comuni Italiani”.
Così Pieraldo Ciucchi, Presidente socialista del Gruppo Misto in Consiglio Regionale, in merito alla sconcertante manifestazione di piazza di sabato scorso a Carrara.
“A Carrara, l’assalto e l’occupazione del Comune rappresentano un fatto di inaudita gravità che mina i principi costituzionali e il ruolo delle istituzioni quali espressioni della volontà popolare e, chi le rappresenta al massimo livello di responsabilità – sottolinea Ciucchi – ha il dovere di non trincerarsi dietro “silenzi assordanti”, ma di assumerne strenuamente la difesa a salvaguardia dei valori di civiltà e di democrazia che presiedono l’ordinamento dello Stato.
“I Sindaci li eleggono i cittadini e si sfiduciano in Consiglio Comunale – continua Ciucchi – Sarebbe una sciagura nazionale se dovesse passare l’idea che un sindaco può essere abbattuto con la violenza di un atto di forza. Si comincia così, oggi a Carrara, domani a Roma con l’assalto al Parlamento?”.
“È bene che ci riflettano tanto il Presidente Renzi, che Rossi e Fassino. Non è con la pavidità – conclude Ciucchi –che la politica e le istituzioni possono pensare di recuperare la loro autorevolezza e riconquistare la fiducia dei cittadini. Se non trovano le ragioni per difendere se stesse, è il “bomba liberi tutti”.
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