Portavoce dell'opposizione - 29 gennaio 2014
Consorzi bonifica, Fuscagni: «La Regione vince la corsa sulle nomine, ma chiude un occhio sui costi e sul flop delle elezioni»
«Opposizione di centrodestra unita nel voler fare chiarezza e nel voler rivedere alcuni aspetti fondamentali della legge sui Consorzi di Bonifica che, è più che evidente, non ha retto alla prova dei fatti. Non ha retto per i tanti dubbi sulle procedure e per la questione dei costi delle elezioni sui quali non si vuol far chiarezza, ma che si aggirano intorno ai 700 mila euro a fronte del 2,9% di partecipazione al voto. Per questo abbiamo deciso di non partecipare alla corsa sulle nomine quando ancora sono in piedi interrogativi profondi che non possono essere superati».
Così Stefania Fuscagni, consigliere regionale di Forza Italia e Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale.
«E’ innegabile che abbiamo assistito ad elezioni flop, visto che si sono recati alle urne meno del 3% dei toscani; è innegabile che il rendiconto dei costi da parte della Regione sia lacunoso visto che il costo complessivo ammette di non conoscerlo nemmeno l’Assessore Bramerini; è evidente che le relazioni redatte dai Consorzi siano fatte in maniera raffazzonata, visto che solo due Consorzi su sei hanno rendicontato le spese elettorali (superando in entrambi i casi i 100 mila euro). Ma non basta – insiste la Portavoce-: in alcune realtà ci sono stati voti “dubbi”, oggi ci sono inchieste in corso e le procedure pre-elettorali sembrano essersi svolte in maniera non conforme alla legge visto che l’invio delle comunicazioni sarebbe avvenuto fuori tempo massimo e come se non bastasse ci sono state modalità comunicative politicamente “guitte” e autoreferenziali, tenuto conto che ai consorziati si è detto che potevano votare ma ci si è dimenticati di dire loro che avrebbero potuto anche presentarsi ed essere regolarmente eletti», prosegue la consigliera azzurra, componente della commissione regionale Ambiente e territorio.
«Dinnanzi a questo oggettivo “caos” abbiamo detto che le nomine erano poca cosa rispetto alla necessità di comprendere i punti rilevanti e dirimenti che attengono la regolarità di procedure elettorali, cioè la legittimità stessa di ciò di cui stiamo parlando. Infatti una cosa è certa: il Consiglio regionale non può “avallare” con proprie nomine organismi che sono stati costituiti con procedure ancora tutte da verificare. A ciò si somma il silenzio sui costi che, a questo punto, ha il sapore politicamente attendista di chi aspetta che “passi la bufera”. E se a ciò si aggiunge che il Consiglio delle Autonomie Locali il 9 gennaio ha provveduto ad una quasi totale informata di nomi di sinistra, risulta sempre più evidente che la maggioranza non ha ben chiara la funzione stessa dei Consorzi che non può essere appannaggio di una sola parte politica e certo questa Opposizione non si accontenta di un piatto di lenticchie. Sarebbero bastati 15 giorni per capire tutti gli aspetti critici e a quel punto forse si poteva procedere con serenità sgombrando il campo dai forti dubbi che ancora permangono, dando spiegazione dettagliate sui costi, trovando la quadra tra tutti invece l’accelerata data dalla sinistra di fatto ha chiuso una procedura ancora incerta finendo per lasciare sul campo troppe questioni che andranno chiarite», conclude Fuscagni.
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