Più Toscana
comunicato n. 67 del 4 febbraio 2013
MONTECATINI – Più Toscana “L’Asl ha speso più di 1 milione di euro per l’affitto in via Manin quando a soli 2 chilometri ci sono immobili di sua proprietà”
Il consigliere Gian Luca Lazzeri (Più Toscana): “E intanto per garantire il pareggio di bilancio si tagliano 10 milioni di euro”
«Un milione e 8.000 euro dal 2001 a oggi solo per l’affitto dell’immobile della Società di Soccorso Pubblico di Montecatini. Tutto questo mentre a soli due chilometri di distanza è presente la struttura Villa Ankuri Pucci di proprietà dell’Asl 3, appena ristrutturata e operativa dal 1 ottobre».
È la denuncia del consigliere regionale del gruppo “Più Toscana” e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che punta il dito sull’agenda spese dell’azienda sanitaria pistoiese.
Nel mirino del consigliere c’è infatti il provvedimento n°138 del 23 gennaio 2013 avente per oggetto il pagamento del canone d’affitto della Società Soccorso Pubblico di Montecatini Terme, pari a circa 82.000 euro all’anno.
«Una cifra – spiega – che dal 2001 oggi sfiora soglia di 1.008.000 spesi in affitto. Ma a rendere la situazione grottesca è il fatto che a 2 chilometri di distanza sia presente un altro immobile, stavolta di proprietà della Asl che potrebbe ospitare i servizi ora offerti nell’immobile della Società di Soccorso di via Manin. Parliamo del complesso di Villa Ankuri Pucci dove da ottobre sono stati riuniti tutti i servizi Prevenzione della Zona Distretto Valdinievole».
L’affitto destinato dall’Asl 3 alla presa in locazione dell’immobile della Società Soccorso Pubblico, secondo il consigliere, avrebbero potuto essere messo a garanzia dei servizi. «Visto che il piano di riduzione spese dell’Asl 3 – continua – prevede un taglio di 10 milioni di euro e risparmi di 7 milioni di euro nell’acquisto di prestazioni sanitarie perché non iniziare a risparmiare dalle spese sugli immobili».
Il consigliere da poi una stoccata al piano alienazioni dell’azienda sanitaria pistoiese, quarta in Toscana per valore degli immobili da alienare con l’obiettivo 32 milioni di euro.
«Piuttosto che alienare e svendere – conclude – costituirebbe un maggior risparmio sfruttare e ristrutturare le strutture già di proprietà dell’azienda sanitaria».
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