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Si - Toscana a Sinistra - 22 novembre 2016

 
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Gara TPL Toscana. Fattori (Sì Toscana a Sinistra): "Gravi errori da parte della Regione"

"Ripensare l'Ato unico tutelando capillarità del servizio e livelli occupazionali"

“Dopo che il TAR ha annullato a fine ottobre l'aggiudicazione della gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomma in Toscana, vinto da Autolinee Toscane, che fa capo alla francese Ratp, ci troviamo in una situazione caotica, dove hanno sbagliato tutti, Regione compresa” dichiara Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra durante il dibattito odierno in Consiglio Regionale.
 
“Arriviamo a questo caos dopo un percorso infinito, iniziato già all’inizio della scorsa legislatura, con tempi inenarrabili per la definizione del bando, un ufficio unico regionale mai operativo, e gare prorogate o andate deserte”. “Si voleva risolvere il problema della sostenibilità dei costi del servizio, ma alla fine ci siamo trovati un bando con poche garanzie per le linee c.d. deboli e per i livelli occupazionali, che sarebbero mantenuti solo per i primi due anni”.
 
“Rileviamo che il TAR ha dichiarato non solo non adeguati alla congruità del servizio i piani finanziari sia dei vincitori, Autolinee Toscana, sia degli sconfitti, ovvero il consorzio Mobit, ma anche che le linee guida della Regione, tra l’altro impropriamente corrette in corsa in sede di commissione di gara, erano ambigue, mal formulate”. “Che cosa succederebbe ora se ora da uno o entrambi i concorrenti fosse presentato ricorso al Consiglio di Sato proprio per alcuni vizi del bando?”.
 
“Rossi, l’Assessore Ceccarelli, chiedono ora una rapida presentazione di nuovi piani finanziari senza bandire una nuova gara, ma il fatto che Autolinee Toscana e Mobit abbiano giocato con i numeri è la riprova che il bacino unico regionale è troppo ampio se si vogliono coprire decentemente le linee deboli e garantire condizioni dignitose ai lavoratori”.
 
“Chiediamo quindi che si colga l’occasione per riprogettare il bando, superando l’ATO unico a favore di ambiti ottimali più ridotti e adeguati alle diverse necessità delle varie situazioni locali,con un’attenzione vera all’intermodalità col trasporto su ferro e tenendo fermi il rispetto dei livelli occupazionali e la capillarità del servizio”.

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