Forza Italia - 19 febbraio 2015
La Commissione regionale Ambiente licenzia il testo di legge sulle aree contigue alle riserve naturali. Santini e Nascosti (FI): “Dalla sinistra troppo ideologismo ambientalista: finirà per penalizzare ulteriormente le imprese e i nostri cittadini”
“Con forte rammarico dobbiamo constatare la non corrispondenza tra la mozione presentata dal Gruppo regionale di Forza Italia, che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, rispetto al testo di legge licenziato questa mattina dalla VI Commissione, in particolare per quanto concerne le aree contigue”. Così commentano i Consiglieri regionali di Forza Italia Giovanni Santini, capogruppo, e Nicola Nascosti, in merito al testo di legge presentato poche ore fa dalla Commissione Territorio e ambiente.
“Con la nostra mozione – argomentano gli esponenti forzisti – volevamo ridefinire i confini delle aree contigue alle aree naturali, volevamo cioè liberare molti territori che oggi si trovano ad essere soggetti a vincoli burocratici ed urbanistici che non hanno nessuna ragione d’essere. Invece la sinistra continua a voler ingessare, secondo un’ideologia ambientalista priva di buon senso, tutte le aree contigue alle aree naturali protette, senza distinzione alcuna. La nostra proposta era strutturata su due punti – spiegano Santinie Nascosti– liberare da vincoli urbanistici tutte le aree che seppur limitrofe alle aree protette non hanno nessun tipo di carattere ambientale significativo tanto da essere tutelato; applicare la normativa nazionale, che già prevede e regola le aree contigue alle aree protette, senza che una legge regionale prevedesse ulteriori vincoli burocratici oltre che urbanistici”.
“La Regione Toscana è la prima della classe quando si tratta di approvare provvedimenti che contrastano lo sviluppo, l’edilizia e l’economia – incalzano i consiglieri azzurri – L’impronta ideologica presente nel Piano del Paesaggio, nella legge urbanistica 65/2014, ha finito anche per caratterizzare la legge di riforma delle aree protette prevedendo limiti inconcepibili, lontanissimi dal buon senso. Risultato: ulteriori vincoli, burocrazia, costi, e soprattutto forti penalità per tutti coloro che hanno delle attività oppure delle abitazioni in zone limitrofe alle aree naturali (in alcuni casi ci sono restrizioni anche sul colore delle cucce per cani o sul tipo di reti di recinzioni o sul tipo di alberi da piantare nel proprio giardino). Delle due l’una – chiosano Santinie Nascosti– se sono aree di pregio, allora siano inserite all’interno delle aree protette; se non lo sono, siano soggette come tutte le aree di non pregio alla regolamentazione urbanistica comunale. La sinistra si dimostra ancora una volta lontana dai problemi dei cittadini, troppo occupata a licenziare provvedimenti regionali ispirati soltanto alla più nefasta ideologia ambientalista”.
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