Unione di Centro - 28 gennaio 2015
Polo tecnologico di Segromigno in Monte (Lucca): nuova interrogazione del Consigliere regionale dell’UDC, Giuseppe Del Carlo
“Si apprende dalla stampa la notizia dell’allacciamento della corrente elettrica al polo tecnologico di Segromigno in Monte come se fosse l’ultimo tassello di un progetto ormai pronto per il decollo. Purtroppo siamo ancora molto lontani e seppur sia trascorso già un anno dalla sua inaugurazione e siano stati spesi più di cinque milioni di euro, l’edificio è ancora vuoto.” Inizia così il Consigliere regionale Giuseppe Del Carlo che ha presentato una nuova interrogazione in Consiglio regionale sul futuro di questa struttura su cui pesano tante incertezze e criticità più volte denunciate.
“Alla base di tutto – continua Del Carlo - vi è la mancanza di un piano scientifico anche se in realtà una bozza di piano era stata già preparata nel 2010 da una commissione formata dal Comune e dalla Normale di Pisa e poi ignorata dalla precedente amministrazione per ben quattro anni.”
“Il piano scientifico è un elemento fondamentale del progetto poiché identifica l’azione del polo nel medio e lungo termine, definisce l’impatto sul territorio, la struttura gestionale e il business plan nonché una strategia per la condivisione e protezione della proprietà intellettuale. Nel settore delle nanotecnologie la cosa è poi particolarmente delicata perché in questo caso occorre prima di tutto identificare le aziende interessate prevedendo una fase di formazione e/o animazione, occorre dettagliare i progetti da portare avanti e le strategie di sfruttamento dei risultati raggiunti.
“Ci risulta però che, al di là della luce che sarà presto allacciata, si navighi nel buio e che non siano stati neppure chiariti i legami del polo di Segromigno con gli altri attivi nella regione per quanto riguarda le nanotecnologie e con l’altro polo di Sorbano riguardante il settore della moda e delle calzature, anche per evitare doppioni e sprechi.
In più assistiamo al fatto che la regione mette a disposizione ben 520mila euro per l’acquisto di attrezzature che potrebbero risultare completamente inidonee per le aziende future.”
Pertanto, nell’interrogazione, il Consigliere regionale dell’UDC chiede al Presidente Enrico Rossi di conoscere in dettaglio il piano scientifico gestionale che giustifica l’acquisto della strumentazione suddetta e soprattutto se è stato ben valutato il reale sviluppo che tale piano può avere in ambito provinciale e regionale in relazione ai poli già esistenti.
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