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Più Toscana
comunicato n. 57 del 31 gennaio 2013

 
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MPS/SIENA – Consiglio Regionale straordinario su MontePaschi. L’attacco di Più Toscana e Più Siena: “Un pozzo da cui si abbeverano lobbisti, massoni e politici di sinistra”

Il capogruppo Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana) e la sezione di Più Siena: “Sulla cassaforte della sinistra vietato scindere responsabilità politiche da quelle personali”

«Qual è l’interesse pubblico che ha portato la Regione a sottoscrivere un derivato Monte dei Paschi di Siena per un importo nozionale swap alla stipula pari a 35 milioni di euro?».
E’ la domanda del capogruppo di “Più Toscana”, Antonio Gambetta Vianna, che annuncia battaglia in occasione del consiglio regionale straordinario richiesto dalle opposizione e convocato per martedì 5 febbraio proprio sulla vicenda Mps.
«La Regione – dice – ha sottoscritto con la banca un derivato finanziario da 35 milioni di euro con scadenza 2035, un azzardo di finanza creativa di cui chiederemo conto alla Giunta. Anche perché il rischio è quello di vedere leso il bilancio regionale: sulla questione non accetteremo silenzi o esitazioni da parte della Giunta».
Un crollo, quello di Mps che secondo il consigliere regionale, è figlio diretto delle responsabilità politiche targate Pd.  
Sull’argomento è intervenuta anche la sezione di Più Siena. «Sulla vicenda Mps c’è troppa omertà anche in consiglio comunale che dovrebbe essere la sede istituzionale più adeguata per rassicurare i risparmiatori a livello politico».
«L’influenza “sinistra” sul Monte dei Paschi – spiegano Gambetta e Più Siena –, banca rossa da tempo immemorabile, non è mai stato un mistero e le vicende odierne dovrebbero pesare come un macigno sul partito. E questo considerato il fatto che persino nomi e cognomi dei vertici della Fondazione sono sempre stati spinti dai leaders Pd in un’inquietante lottizzazione a senso unico.
Un meccanismo perverso che adesso rischia di abbattersi non sulle spalle dei quasi 4 milioni di risparmiatori ma anche su quelle di tutti gli italiani visti i 4 miliardi di aiuti destinati dal governo Monti alle banche.
Risultato? Un pozzo infinito da cui si abbeverano lobbies, massonerie e il partito di maggioranza toscano. Ci auguriamo – dicono – che la Magistratura faccia il suo dovere e che questa sia l’occasione per il Pd di aprire un lungo capitolo di autocritica. Non si possono infatti scindere le responsabilità politiche da quelle personali di chi amministra da sempre la cassaforte della sinistra toscana». 

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